Hai una azienda ? Guarda come ti nascondono abilmente i costi nella Bolletta Elettrica!

ovvero la storia di una piccola azienda che si è ritrovata pagare migliaia di euro in più in bolletta senza esserne consapevole.

Settimana scorsa sono andato da un cliente e mentre gli facevo firmare il contratto di fornitura elettrica, mi parla di un altra azienda di un suo socio, dicendomi che secondo lui sta pagando troppo di energia elettrica.

Faccio spesso analisi e controllo delle fatture per i miei clienti e quindi non è un problema.

Ovviamente gli dico di farmi mandare la bolletta per analizzarla, così si può togliere ogni dubbio.

Appena mi arriva la bolletta, già leggendo il fornitore di energia, comprendo che il cliente non aveva tutti i torti, visto che già altri miei clienti si sono lamentati di questa fornitore.

Quello che mi salta subito all’occhio, è il prezzo delle componente energia che è molto basso, visto i prezzi del periodo.

Poi penso che magari è solo perché il prezzo è relativo ad un periodo antecedente e potrebbe anche andare bene.

Per scrupolo, chiedo al cliente la copia delle bollette dell’ultimo anno per capire come sono andate le fatturazioni e i consumi.

Il cliente me le manda tutte tornando indietro fino al giugno 2016!

Scopro che il fornitore ha sempre fatturato lo stesso prezzo, solo che nel 2016 quel prezzo della componente energia era altissimo! (Vedi le due foto).

Ma i problemi non finiscono qui. 

Nella parte inferiore della bolletta sono riportate delle voci per oneri amministrativi, oneri CRC, spese invio sollecito (inserite in tutte le bollette !!) che ammontano a €314,85 a luglio 2018 e a €405,49 a maggio 2016!

Parliamo di migliaia di euro inseriti in bolletta come servizi che il cliente paga senza sapere (perché queste foto che vedete sono due dettagli che ho fatto richiedere specificatamente al cliente, mentre nella bolletta 2.0 che il fornitore invia, non si vede nulla).

Analizzando a fondo i due dettagli delle fatture, ci si rende conto quanto il modo di accorpare alcune voci, rende un po’ più complicata la lettura e il controllo.

Comunque oltre alle voci di cui sopra, sparse nelle altre voci della bolletta, ci sono inseriti altri ‘balzelli’ tariffari non presenti nelle bollette di altri fornitori.

Il contratto che ho proposto oggi al cliente è più economico di quello del fornitore in essere di circa 10.000€/anno, senza dover applicare scontistiche particolari, con i prezzi aggiornati ad oggi che sono più alti, ma non ci sono ‘extra’ inseriti ed è trasparente in tutte le voci.

Non c’è dubbio che qui il fornitore di energia e il suo venditore sono stati molto bravi a chiudere un contratto cosi remunerativo, ma siamo sicuri che il cliente era al corrente di quello che stava firmando?

Se mi dice che secondo lui sta pagando troppo, ed è vero, è praticamente sicuro che il cliente ha firmato un contratto senza sapere quello che firmava, semplicemente fidandosi del venditore, senza leggere le clausole in piccolo (quello che accade quasi sempre).

Sono anche sicuro, perché me lo ha detto, che lui era convinto all’atto della firma che avrebbe risparmiato.

Ma qui entriamo nel lato oscuro di questo lavoro.

Chi conosce veramente come è composta una bolletta elettrica, se non è un addetto ai lavori?

NESSUNO o quasi.

Il vero problema del perché i clienti non cambiamo fornitore è perché  non sanno leggere la bolletta (anche se affermano il contrario) e perché hanno paura di prendere la ‘fregatura’.

E questa paura chi gliel’ha fatta venire ai clienti?

I venditori di energia ‘fuffaroli’ e i fornitori ‘furbetti’.

Se i clienti hanno paura di cambiare fornitore è perché molti venditori ‘fuffaroli’ e fornitori di energia ‘furbetti’, hanno creato questo problema.

Oggi fare questo mestiere con passione e competenza, come faccio io e molti altri, è diventato difficile, ma anche una grande opportunità.

Nel corso del 2018 i prezzi dell’energia sono arrivati alle ’stelle’, è di ieri l’annuncio di ARERA di nuovi aumenti per il trimestre ottobre-dicembre 2018, e i venditori meno preparati e motivati, iniziano a lasciare il ‘campo’.

Tante società di vendita di energia stanno cercando agenti/venditori, ma faticano a trovarli.

In questo contesto quelli più preparati e competenti hanno l’opportunità di cambiare questo settore, facendo al meglio il proprio lavoro e consigliando bene i propri clienti.

Piano piano i ‘fuffaroli’ e i ‘furbetti’ si stanno auto eliminando, ci vorrà ancora del tempo, ma si arriverà alla ‘pulizia’ del settore.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha pubblicato pochi giorni fa il Vademecum su come scegliere un fornitore di energia, dove chiaramente indica i passi da fare per non prendere ‘fregature’.

È un primo passo per cercare di portare un po’ di chiarezza in questo settore, cercando di dare un minimo di indicazioni per evitare che i clienti facciano scelte inconsapevoli, soprattutto spinti dalla ‘pressione’ dei venditori e fornitori di energia.

Ad esempio nel Vademecum, l’Autorità Garante, da alcuni suggerimenti pratici per una scelta consapevole, tra cui quello di non firmare o dare il proprio consenso telefonico prima di aver letto e compreso le condizioni di fornitura.

Quanti venditori fanno leggere e spiegano chiaramente le condizioni di fornitura al cliente, senza nascondere nulla, neanche le voci scritte in piccolo?

Ad oggi, pochi, molto pochi, soprattutto quando ci sono delle voci aggiuntive in bolletta come nel caso sopra discusso.

I clienti scelgono in base a quello che il venditore di turno gli racconta (e questo è un grave errore), dando fiducia alla persona solo in base alle parole che gli dicono e al solito conticino (a volte fatto a mano, a volte fatto su foglio excel) che gli fa vedere un risparmio in bolletta.

Dopo la firma del contratto, quando arriva la prima bolletta, il cliente si accorge (non sempre) che il famoso risparmio in bolletta non c’è, perché ci sono dei costi ‘extra’ di cui non era stato informato.

Ed è così che si distrugge la fiducia del mercato.

Sempre leggendo il Vademecum dell’Autorità, viene indicato chiaramente come è composto il prezzo totale dell’energia.

Ci sono voci il cui costo è definito dal regolatore (distaccamento, trasporto e gestione del contatore, oneri di sistema) che non possono essere modificati dai venditori.

Poi ci sono le imposte e le tasse che sono fisse.

Infine vengono le voci relative alla componente energia e al margine di commercializzazione al dettaglio, che possono essere autonomamente determinate.

Non sono possibili sconti sulle tariffe di distribuzione o su altre componenti di spesa che sono decise dal regolatore.

A mio avviso manca una indicazione nel Vademecum ed è quella relativa al fatto che il fornitore di Energia può inserire autonomamente altre voci in bolletta, relative al pagamento di suoi servizi (Servizio amministrativi, Spese sollecito etc…).

Queste voci, che possono assumere anche un valore importante nella bolletta, non vengono mai messe in risalto nelle condizioni di fornitura, le trovi scritte in piccolo e in modo poco chiaro, per cui i clienti non se ne accorgono all’atto della sottoscrizione del contratto.

Ovviamente il venditore se ne ‘dimentica’ di farlo notare al cliente, altrimenti non strapperebbe la firma del contratto.

Se non vuoi che anche nella tua azienda accada quello che è successo al mio cliente, rivolgiti a Bolletta Corretta che da sempre segue tutti i principi e i consigli indicati nel Vademecum scritto dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Puoi contattarmi inviando una email all’indirizzo info@bollettacorretta.it e richiedere un consulenza di verifica sulle tue bollette.

Buon Lavoro